Intervista Flash: Sviet Margot

Immagine di Sviet Margot Sviet Margot è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Siamo Tiziana Giudici cantate, autrice compositrice, e Alessandro Galizi bassista, autore, compositore e arrangiatore. Siamo i membri della band romana nata nel 2006, suonavamo nei locali di Roma cover di generi vari, tra cui Tori Amos, The cure, Depeche Mode, Coldplay e tanti altri, poi abbiamo iniziato a comporre musica e abbiamo ufficializzato il nome attuale con l’uscita del nostro primo album nel 2013 “Spiriti di luce”. Abbiamo 3 album all'attivo il primo in italiano dal titolo "Spiriti di luce", il secondo in inglese "Glance to infinity" e il terzo in inglese con frasi in giapponese "Into the badlands" uscito a fine aprile 2023. Il nome della band si ispira in parte all'universo degli Anime giapponesi, in particolare alla sexy e determinata donna di Lupin III, Margot. Sviet invece è una translitterazione dal russo e dall’ucraino che vuol dire “universo, luce”, quindi il nostro nome vuol dire “universo Margot”, e credo che dica già molto di noi!!
Siamo due facce di una stessa medaglia, da una parte introspezione e ricerca e dall’altra vitalità e brio.
Caratteristica della band sono: la voce di Tiziana Giudici che nasce come cantante lirica e che porta nel rock alcuni aspetti dei suoi studi musicali, e il basso di Alessandro Galizi che già da solo crea armonie e canzoni.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Ci piace esprimerci nel genere pop rock elettronico e J rock, con brani sempre chiaramente identificabili ed associabili a noi, in particolare per le sonorità e le atmosfere.
I gruppi che ci piacciono, ma non è detto che ci ispirino, sono sicuramente The Cure, Depeche Mode, Machine Gun Kelly, Blink 182, Baby Metal, e tanti altri, ma ogni album si ispira alla musica che gira al momento della composizione per essere sempre aggiornatissimi sulle sonorità e sulle atmosfere.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

"Into the Badlands" è il nostro ultimo lavoro uscito a fine aprile 2023. Ha 13 tracce che nascono dal desiderio di sperimentare tra un potente pop elettronico e qualche richiamo hard rock di ispirazione manga/anime giapponese; con voce femminile che spazia tra pop leggero melodico, a volte più ritmico con parti liriche.
Come la vita che è piena di alti e bassi, di momenti allegri e momenti duri, di attimi di velocità e attimi di riflessione, questo album è un'alternanza di brani ora energici ora intimi, luci e ombre che si susseguono per poi convergere verso un unico luogo: le Badlands ... per noi, simbolo ideale di quel campo di battaglia che può essere la nostra vita, battaglia che possiamo sdrammatizzare con il nostro spirito e la nostra musica.
Da questo album abbiamo tratto 7 singoli e 7 video che abbiamo lanciato tra il 2021 ed oggi: Tales & Tales, All I Need, Limitless Change, Hope in Fire, Crystal tears, Into the Badlands, Distante da chi.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Credo che abbiamo da dire molto, anche perché in un certo senso abbiamo creato il “nostro” genere musicale che nasce da influenze di generi che spaziano tra pop rock elettronico, J rock, hard rock con “ammiccamenti” al metal in alcuni brani, tra cui la title track del nostro ultimo album “Into the badlands”. Cerchiamo sonorità sempre nuove che tengano in buon conto di ciò che è attuale, delle tendenze del momento, e lo facciamo sia nelle composizioni che nelle sonorità. Cerchiamo in parte di pensare non solo a cosa piacerebbe a noi, ma anche a cosa può piacere agli ascoltatori, quindi raggiungiamo un punto di incontro e via da lì le composizioni, che così sono figlie sia di nostre pure intuizioni e ispirazioni che di analisi del mercato musicale.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Ci sono tante belle realtà che andrebbero valorizzate di più anche nei locali che dovrebbero promuovere, parimenti a chi vuole fare cover, chi propone musica originale. Le persone dovrebbero essere maggiormente educate ad ascoltare brani originali e nuovi, e non accontentarsi di ascoltare musica solo perché vengono bombardati dalle radio; andrebbero anche educate ad andare ai live a lasciarsi trascinare anche da canzoni a loro ignote ma che magari le fanno muovere.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Gli alti e bassi nella vita come nella nostra strada musicale portano sempre a qualcosa che è bene trasformare in opportunità, dagli errori si impara e dalle esperienze belle appaghiamo la nostra felicità e il bisogno di raggiungere degli obiettivi.
Ad ogni modo cancellerei il periodo in cui, a causa di un improvviso mio intervento chirurgico (Tiziana), abbiamo dovuto annullare un live all’estero, così come ha segnato per sempre super positivamente il tour che abbiamo fatto come main opening act dei Poets of the Fall, che ci ha portato a suonare anche e San Pietroburgo e Mosca di fronte a migliaia di persone che si scalmanavano per la nostra musica; un pubblico caldissimo come purtroppo non si vede spesso a Roma.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

E’ lo strumento per eccellenza che ci ha consentito di promuovere lo stesso brani dell’album anche durante il covid in cui tutto si era bloccato. Abbiamo prodotto ben 7 video che sono stati lanciati sulle piattaforme online, e che invito i lettori ad andare a vedere sul nostro canale YouTube. Direi quindi che siamo sopravvissuti bene grazie ad internet! E’ il mezzo del futuro indubbiamente, anche se sarebbe bello preservare qualcosa del passato, come i cd fisici.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Grazie a internet ogni giorno possiamo ascoltare davvero un gran numero di canzoni di ogni genere, conoscere gruppi nuovi, musica nuova. Invece è diventato difficile comprare cd fisici perché e divenuto un po' più difficile ascoltarli, di fatto abbiamo stampato varie copie del nostro cd ma non ho tanti luoghi in cui ascoltarlo, visto che spesso lo facevo in machina, ma le macchine non sono più dotate di lettori cd, purtroppo.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Nuovi dischi, nuovi video (ci stiamo già lavorando) e andare a suonare in Giappone e negli Stati Uniti. Per Alessandro sarebbe il top fare l’opening act alle Baby Metal, per me sarebbe il top suonare allo Sphere di Las Vegas!

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Auguriamo a tutti di non smettere mai di sognare, non smettere mai di ascoltare e fare musica.
Il Rock è la musica ci donano lo spirito per affrontare tutte le difficoltà!
E poi seguiteci su http://www.svietmargot.com, YouTube, IG, Facebook, Spotify e su tutte le piattaforme digitali; ascoltateci, perché noi pensiamo sempre anche a voi, condividiamo con voi i nostri sogni e le nostre speranze, e vi regaliamo un po' di universo Rock degli Sviet Margot!
Ciao da Tiziana Giudici e Alessandro Galizi Sviet Margot

Intervista di Jerico Articolo letto 217 volte.

 


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